La camicia bruciata

06.02.2025

Una Bovary del '600

Propongo un libro di Anna Banti, una scrittrice del Novecento che mi piace sollevare dall'ingiusto oblio in cui è caduta. 

 La storia è quella di Marguerite Louise d'Orleans sposa di Cosimo III de' Medici, che si consuma a partire dall'anno 1660. Le biografie della Banti, sono storicamente ben documentate, da scrittrice colta e seria qual era, ma hanno una caratteristica peculiare che incanta il lettore: una narrazione dialogante fra chi scrive e il personaggio descritto. Con sensibilità tutta femminile, nel senso più elevato, grazie anche alle accurate ricerche di documenti personali, la Banti riesce a penetrare nei reconditi recessi dei pensieri, delle emozioni e delle aspirazioni di questa giovinetta, di famiglia reale, cugina di Luigi XIV, ma povera di mezzi, che sogna sia un matrimonio prestigioso che l'amore, due cose, date le politiche matrimoniali e dinastiche, non conciliabili.  

Finisce, riluttante sposa, del bigotto Cosimo de' Medici, ben diverso dal suo illustre antenato Lorenzo. Ribelle, inquieta, affetta da un bovarismo ante litteram, mal si adatta alla claustrofobica corte fiorentina, dove è osteggiata dalla famiglia e dalle dame. La figura di Marguerite, che la sua biografa illumina in tutte le sue sfaccettature, si muove sullo sfondo disegnato con precisione e dovizia di particolari fra le corti di Francia e Italia, fra una folla di personaggi, di contorno, vividi e palpitanti tuttavia. Ultima notazione: il linguaggio di elevato registro si adatta perfettamente all'ambiente e alla storia, un altro piacere che si aggiunge al godimento della narrazione degli eventi. Inutile dire che siamo lontano anni luce dai cosiddetti romanzi storici di consumo che oggi riscuotono tanto successo.  

Sfogliando il libro

È un ragazzone linfatico, pallidotto, naso forte, bocca tumida, piccolo mento; una faccia che esprime timidezza, orgoglio e melanconia. Allevato nel clima del. l'Accademia del Cimento e per nulla stupido, è però tormentato dagli scrupoli, teme le insidie del Maligno. La sua certezza terrestre è la Romana Chiesa, le sue aspirazioni sono contraddittorie: santità e ambizioni militari, fede nel potere assoluto dei principi e pretesa all'amore dei sudditi. Ha per suo padre e per gli zii paterni un'ammirazione temperata dalla diffidenza, per sua madre la tenerezza fisica dell'eterno poppante. Ha una gran voglia di prendere moglie ma la donna gli fa paura sebbene non se lo confessi.