Ma io non ce l'ho con la primavera! 9
Con tutto il rispetto, Vostro Onore, vorrei evitare un possibile malinteso: io non ho nulla contro la primavera, anzi! Per questo presenterò una documentazione difensiva, con la generosa collaborazione di un poeta: Vincenzo Cardarelli.
Vincenzo Cardarelli, Poesie, Arnoldo Mondadori Editore
Qui la recensione completa del libro https://www.bibliosalotto.it/l/poesie-vincenzo-cardarelli/

Vincent van Gogh
MARZO
Oggi la primavera
è un vino effervescente.
Spumeggia il primo verde
sui grandi olmi fioriti a ciuffi
dove il germe già cade
come diffusa pioggia.
Fra i rami onusti e prodighi
un cardellino becca.
Verdi persiane squillano su rosse facciate
che il chiaro allegro vento
di marzo pulisce.
Tutto è color di prato.
Anche l'edera è illusa,
la borraccina è piú verde
sui vecchi tronchi immemori
che non hanno stagione,

lungo i ruderi ombrosi e macilenti
cui pur rinnova marzo il grave manto.
Scossa da un fiato immenso
la città vive un giorno
d'umori campestri.
Ebbra la primavera
corre nel sangue.
Il risveglio della natura è evocato dallo spumeggiare del vino che, sinestesicamente, si propaga ai colori ravvivati delle piante, e degli oggetti materiali - persiane, case - che squillano grazie alla funzione purificatrice del vento. Anche vecchi tronchi e muri sono rinverditi dai rampicanti che li ricoprono.
Un profondo, rinnovato respiro, scuote anche la città avvolta dagli umori campestri, aromi reali e simbolici.

Camille Pissarro
La chiusa, è perfettamente simmetrica alla metafora di apertura: l'ebbrezza della vita fermenta anche nel sangue dell'uomo.
La primavera, risveglio ciclico della materia vivente, ha tempi e modi indipendenti dalle leggi umane; la bellezza delle sue manifestazioni è inconsapevole di sé, ma è l'occhio di chi la guarda a renderla reale, e le parole, che la raffigurano in mille e mille combinazioni diverse, la rendono poetica.
La propongo con un'unica istruzione per l'uso: da leggersi lentamente.
In abbinamento il primo movimento della Primavera di Antonio Vivaldi che ben rende l'euforia della stagione.
https://www.youtube.com/watch?v=9mLL__AmvOk&t=31s&ab_channel=JanineJansen-Topic
Qui il concerto completo.

Edvard Munch
PRIMAVERA CITTADINA
Fra tuoni allegri e raffiche puerili
la primavera mette i suoi colori
e spiega la sua bandiera
come una cerimonia militare
che si svolge con qualunque tempo.
Di giorno in giorno avanza
l'irrompente stagione.
E già la terra è piena
del suo passaggio
e del suo fresco e molle detrito.
Il biancospino è fiorito e sfiorito
aspettando la polvere di maggio.
Gli alberi che vedemmo lungo il fiume
tutto un inverno nudi
hanno le foglie nuove e i tronchi neri.

Claude Monet
Una vita incredibile e segreta
scorre in quei fusti umidi e adorni di
sí tenera chioma.
A pie' dei vecchi muri
le prode rinverdite
son come carne d'adolescente,
e si risentono i ruderi.

Ma le orgogliose piante sempreverdi non conoscono primavera.
Decorosa tristezza di quegli alberi,
ornamento dei nostri giardini,
che ottobre non depreda
e aprile non rinnova.
Insensibili piante. Sono pari
ai monumenti cui fanno corona
e non sospirano che il plenilunio
e un usignolo che le consoli.

Qui la primavera sembra avanzare al rullo dei tamburi, chiassosa e disordinata. Irresistibile, il risveglio della vita travolge ogni cosa con la forza della sua giovinezza. Ma non tutti partecipano alla parata trionfale, in disparte, con decorosa tristezza, stanno gli alberi da giardino, sempreverdi, e perciò immutabili, le stagioni non li toccano. Che vuol dire il poeta? Che il rinnovamento passa sempre necessariamente attraverso la distruzione del vecchio? Che per rinascere bisogna morire? Questa è la legge della natura, come dice un altro poeta*
Aprile è il mese più crudele, genera
Lillà da terra morta, confondendo
Memoria e desiderio…
* Thomas Eliot, La terra desolata, Feltrinelli
Analoga, imperturbabile immobilità è quella dei monumenti cui gli alberi domestici dei parchi fanno corona, testimoni di un passato che non può rivivere. Il loro regno è la notte, al plenilunio si leva il canto** accorato dell'usignolo con le sue mitiche storie di morte***.
Notevoli in questa lirica i contrasti: rumorosa allegria dei temporali, accorato canto notturno dell'usignolo; alberi che mutano al passaggio della primavera, alberi che hanno solo apparenza di vita, pietrificati e insensibili alle stagioni; forse il poeta vi si identifica.
** https://www.youtube.com/watch?v=VSxxyrxBWBo&ab_channel=PierandreaBrichetti
*** https://www.treccani.it/enciclopedia/filomela/