Adolf Hitler, l'ultimo avatar 

09.05.2025

La religione induista dà una grande importanza ai riti e ritiene invece, diversamente dal cristianesimo, che "dogmi e credenze costituiscono altrettanti ostacoli allo sviluppo del sapere e della conoscenza della realtà". (Alain Daniélou, "Miti e dèi dell'India") Una preghiera come il Credo, che per i cristiani ha comportato secoli di lotte anche sanguinose, per un hindū (come per un antico greco e romano) è semplicemente inconcepibile. Anche per quanto riguarda gli avatar di Vishnū, benché la tradizione preannunci un numero limitato di "discese" (dieci in tutto), "bisogna tener presente che essa ha, come ogni catechismo [induista], un valore puramente indicativo, la cui funzione consiste proprio nell'esortare a non giudicare soltanto in base alle apparenze. La saggezza popolare non si è mai completamente arresa a questo dogma. I fedeli continuano a scoprire nuovi avatàra in luoghi e in epoche diverse, a seconda delle esigenze del momento." (Francis X. D'Sa, "Dio nelle tradizioni religiose hindū", in "Hinduismo e cristianesimo in dialogo") Ciò è tanto più vero in quanto ogni generazione tende a guardare al passato come a una sorta di età dell'oro, attribuendo al presente le caratteristiche del Kali-yuga, dell'età oscura in cui le cose sono peggiori di come erano un tempo. È sempre il presente, il tempo della propria vita, a essere il tempo della massima crisi ed è quindi nel presente che si vorrebbero trovare dei motivi di speranza, come può essere appunto la discesa di un avatar. I credenti tendono perciò a considerare avatar alcuni personaggi straordinari loro contemporanei e ad aggiungerli agli elenchi degli avatar "minori". Il totale degli avatar considerati dalla tradizione è di 22 nel Bhāgavata Purāna, di 39 nell'Ahirbudnya Samhitā, addirittura di 46 nel Pancharatra. Molti libri astrologici indiani menzionano un avatar straniero, nato tra i barbari dell'ovest: Mleccha. Si è spesso ipotizzato che possa trattarsi di Gesù, anche se non esiste alcuna opera induista che racconti i particolari della sua vita. L'identificazione di Gesù come avatar è stata affermata anche dai membri della Società Teosofica, un'organizzazione internazionale fondata nel 1875 a New York, dedita allo studio e alla divulgazione della teosofia (la "sapienza divina") e, più in generale, delle scienze esoteriche.

Gesù e Krishna 

Tra i possibili avatar moderni alcuni loro seguaci inseriscono rispettivamente:

  •  il mistico bengalese Caitanya (1486-1533), fondatore del Viṣṇuismo gauḍīya, caratterizzato da preghiere pubbliche, in forma di canti ripetitivi e danze estatiche accompagnate dal suono di tamburi e i timpani, in onore della coppia divina di Rādhā e di Kṛṣṇa. 
  •  il guru Ramakrishna (1836-1886), celebre per aver intrapreso i vari percorsi mistici delle principali religioni del mondo. I suoi insegnamenti enfatizzano la realizzazione spirituale, lo sviluppo dell'amore e devozione per Dio, l'unicità dell'esistenza, l'armonia e la sostanziale unità di tutte le religioni. 
  •  Sathya Sai Baba, nato Sathya Narayana Raju Ratnakaram (1926-2011), che, all'età di 14 anni affermò di essere la reincarnazione di Sai Baba di Shirdi (di cui prese il nome) e la seconda incarnazione di Kalki, l'avatar del Kali Yuga. Secondo gli aderenti alla Sri Sathya Sai, l'organizzazione da lui fondata, egli è un Maestro di Verità di cui diffondono il messaggio: 
  •  C'è una sola casta: la casta dell'umanità. 
  •  C'è un solo linguaggio: il linguaggio del cuore. 
  •  C'è una sola religione: la religione dell'Amore. C'è un solo Dio: Egli è Onnipresente.
https://www.sathyasai.it/node/12 

Caitanya mentre danza insieme ad altri devoti di Krishna (1850 ca.) 

Esiste infine un personaggio che pochi si aspetterebbero di trovare tra gli avatar di Vishnū: Adolf Hitler. Himmler affermò che il Führer era il suo Krishna personale, il dio del Bhagavadgītā ritornato sulla Terra poiché l'ingiustizia governava il mondo. Heinrich Himmler fu il massimo esponente del misticismo nazista, con cui si indica una complessa e confusa galassia di correnti semireligiose in cui l'ideologia nazista si mescolava, e purtroppo ancora si mescola, a occultismo, pseudoscienze (come la teoria della terra cava e quella del ghiaccio cosmico), criptostoria, astrologia, culto della Dea Madre e così via, tra deliri razzistici e astruserie assortite. In questo ambito si colloca la corrente dell'hitlerismo esoterico che, in una sintesi di induismo e nazismo, divinizza la figura del Führer. Principale esponente di queste teorie è Maximiani Julia Portas, più nota con lo pseudonimo di Savitri Devi. Nata a Lione nel 1905, da Maxim Portas, cittadino francese di origini greche, e da Julia Nash, inglese di famiglia italiana, crebbe in Francia, dove studiò chimica e si laureò in f ilosofia all'Università di Lione. Fin da giovane fu una convinta animalista. Dopo la laurea viaggiò in Grecia, alla scoperta delle rovine di quella antica civiltà; qui rinunciò alla cittadinanza francese per acquisire quella greca e iniziò i suoi studi sugli antichi ariani e la svastica, che riteneva di particolare importanza, in quanto simbolo dell'unità della razza ariana nelle sue componenti germanica e hindū. Nel 1929, durante un pellegrinaggio in Palestina, decise di essere nazista. La sua scelta fu dettata dal disprezzo verso le religioni abramitiche: ebraismo, cristianesimo e islamismo. Il Dio adorato da queste religioni era per lei assimilabile al Demiurgo, come inteso nelle dottrine gnostiche, ossia un dio minore, creatore e governatore della materia, considerata in sé un male, e avversario del Dio trascendente. Nel 1932, la Portas si recò in India alla ricerca di una cultura ariana e pagana ancora viva. Qui aderì formalmente all'induismo, assunse il nome di Savitri Devi ("Dea dei raggi del sole") e si offrì come volontaria per lavorare alla missione hindū a Calcutta, predicando contro l'ebraismo e il cristianesimo. In India, il suo primo interesse fu verso il sistema castale, che considerò come l'archetipo delle leggi razziali, in quanto permetteva di mantenere la purezza del sangue. Il successo di tale sistema, "il meglio della segregazione razziale", era dimostrato dalla sopravvivenza, dopo più di sessanta secoli, della minoranza di pelle chiara, costituita dai brahmani, tra molteplici razze di pelle più scura presenti nel subcontinente indiano. 

Savitri Devi ricercò corrispondenze tra l'hitlerismo, come teorizzato nel Mein Kampf, e l'induismo, che riteneva comuni eredi dell'antica saggezza ariana. In ciò ricevette l'incoraggiamento di alcuni intellettuali hindū. Negli anni Trenta, l'India era sotto il dominio britannico, e tra i nazionalisti indiani furono molti a considerare il comunismo sovietico e il Terzo Reich, con la sua dottrina razziale ariana e il simbolo della svastica, come potenti alternative. Tra chi era più incline al pensiero religioso, alcuni vedevano Stalin e Hitler come possibili figure redentrici, cosa che li rendeva oggetti di devozione bhaktī: le loro fotografie erano spesso esposte nel santuario di famiglia accanto alle immagini della loro divinità personale, sia che fosse Vishnū, Shiva o un altro dio. Fu con stupore e gioia che Savitri Devi osservò per la prima volta le immagini del Führer sull'altare domestico delle famiglie indiane. Quando chiese a Srimat Swami Satyananda, presidente della missione hindū a Calcutta, se poteva far riferimento a Hitler e al Mein Kampf durante le sue lezioni, questi rispose che Hitler era per loro un'incarnazione di Vishnū, il dio che impedisce alle cose di precipitare nella distruzione. Poteva quindi dire ciò che desiderava nel corso delle sue lezioni, a condizione che lo facesse da un punto di vista hindū. Satyananda ripeté questa visione di Hitler nel 1942, aggiungendo che in India c'era bisogno del nazionalsocialismo. Atteggiamenti simili erano in realtà comuni tra gli hindū di casta elevata. Gli induisti hanno di solito un atteggiamento di simpatia verso ogni dittatore; ciò è legato al culto degli eroi e degli uomini potenti, dietro i quali gli hindū vedono la manifestazione di un potere cosmico. Nel caso di Hitler ciò si sommava alla popolarità per aver proclamato la superiorità della razza ariana e per aver sconfitto gli inglesi nei primi anni di guerra. Savitri Devi fu senza dubbio la prima occidentale a riconoscere in Hitler un avatar di Vishnū e a glorificarlo per il suo intervento nella battaglia per il futuro dell'universo, contro le forze della morte e della disintegrazione, soprattutto gli ebrei. Questi rappresentavano l'incarnazione stessa del Kali Yuga in quanto incoraggiavano il meticciato, il cosmopolitismo, il liberalismo e lo scetticismo, al fine di promuoverne la dissoluzione e la caduta degli altri popoli. Allo scoppio della guerra, Savitri Devi rischiò di essere espulsa dall'India. Il bramino filonazista Asit Krishna Mukherji si offrì di sposarla. La donna affermò poi che si era trattato di un matrimonio casto, concluso esclusivamente per motivi di passaporto. La castità nel matrimonio potrebbe in effetti essersi adattata a Mukherji, che credeva ai poteri yogici conferiti dall'astinenza sessuale. I detrattori affermano che sua moglie, al contrario, era molto aperta e accomodante circa le esperienze sessuali e avrebbe avuto relazioni sia con uomini che donne. (Vedi ad esempio: https://pragyata.com/the-strange-case-of-savitri-devi/) Mukherji svolse un ruolo chiave nei contatti tra i rappresentanti dell'Asse e Subhas Chandra Bose, l'indipendentista fondatore dell'Esercito Nazionale Indiano che combatté al fianco dei giapponesi. Pare che i coniugi reclutassero volontari per la Indische Freiwilligen Legion der Waffen-SS, la Legione SS "India Libera", utilizzata dai nazisti su vari fronti durante la guerra in Europa e Medio Oriente e che Savitri Devi si servisse del suo fascino per attività di spionaggio a favore dell'Asse. Dopo la guerra, Savitri Devi tornò in Europa. Dopo una rapida sosta in Inghilterra, raggiunse la Francia dove incontrò la madre con la quale ebbe dei contrasti perché questa aveva appoggiato la Resistenza francese contro i nazisti. Dopo aver soggiornato in Islanda e in Svezia, nel 1948 attraversò la frontiera tra Danimarca e Germania dove distribuì migliaia di copie di volantini scritti a mano in cui incoraggiava gli "uomini e donne della Germania" a "mantenersi alla nostra gloriosa fede nazionalsocialista e a resistere!". Arrestata nel 1949 a Düsseldorf, con l'accusa di propaganda nazista, fu condannata a cinque anni di reclusione. Scontati otto mesi presso il carcere di Werl, fu espulsa dal paese. L'esperienza dietro le sbarre le permise di incontrare numerosi esponenti nazisti e la rese ancora più determinata nel sostenere la sua causa. Fino alla morte, avvenuta nel 1982, restò a contatto con i più influenti esponenti del neonazismo internazionale e, nel 1962, fu tra i fondatori dell'Unione Mondiale dei Nazionalsocialisti. Nel 1958 scrisse il suo libro più importante, The Lightning and the Sun (1958), dove Hitler era visto come il terzo componente di una triade storica composta da Akhenaton, il primo monoteista, il "sole", Gengis Khan, il più grande conquistatore, il "fulmine", e Hitler, che combinava la profondità filosofica del faraone con le virtù militari del khan. Savitri Devi credette davvero che Adolf Hitler fosse Kalki, il decimo e ultimo avatar di Vishnū? Quasi certamente sì, durante il periodo di massimo splendore del Terzo Reich e nei primi anni della Seconda guerra mondiale. Mentre la battaglia avatarica di Hitler si estendeva in un conflitto globale, con la dichiarazione di guerra all'Unione Sovietica e poi agli Stati Uniti, lei si esaltò alla colossale sfida hitleriana contro le forze combinate dell'età oscura: l'ebraismo, il marxismo e il capitalismo internazionale. Tuttavia, alla fine del 1944, anche lei e suo marito si rassegnarono alla sconfitta dell'Asse; era chiaro che Hitler non aveva posto fine al Kali Yuga. Tuttavia, le speranze di Savitri Devi rimasero intatte e si aggrapparono per un certo periodo alla convinzione che Hitler fosse ancora vivo, in attesa del momento giusto per riprendere le ostilità verso il mondo. A posteriori credette che Hitler avesse offerto non solo sé stesso ma anche il suo amato popolo tedesco in sacrificio, per adempiere al più alto scopo della Creazione: la sopravvivenza di un'umanità superiore. Hitler era stato sconfitto ed era morto perché era stato "troppo magnanimo, troppo fiducioso e troppo buono", in definitiva per non essere stato capace di dimostrarsi abbastanza spietato, di avere nel proprio profilo psicologico troppa solarità benevola e non abbastanza fulmine (ossia praticità e assenza di scrupoli).

La prossima incarnazione di Kalki "agirà con un'assenza di pietà senza precedenti. Contrariamente a quanto fece Adolf Hitler, Egli non risparmierà uno solo dei nemici della Causa divina: non uno degli avversari dichiarati, ma neppure un solo individuo degli ignavi ed esitanti, o degli opportunisti, o degli eretici, o dei meticci, o dei troppo deboli di salute e malsani, o dei troppo-umani; nemmeno uno solo fra coloro che, nel corpo, nel carattere o nella mente, recassero ancora il marchio delle Ere Decadenti". (Savitri Devi, "The Lightning and the Sun") In ogni caso il posto di Adolf Hitler in un futuro pantheon ariano era assicurato. 

Tra i tanti seguaci e ammiratori di Savitri Devi è da citare Miguel Serrano, autore di Adolf Hitler, l'ultimo avatara. Miguel Joaquín Diego del Carmen Serrano Fernández nacque a Santiago del Cile discendente di una famiglia nobile e influente. Dapprima vicino all'ideologia marxista, ne fu poi deluso e, nel 1939, si iscrisse al Movimiento Nacional Socialista de Chile, un partito filonazista. Dopo una lunga carriera diplomatica, nel 1970 Salvador Allende lo allontanò dal suo incarico a causa delle sue relazioni con gruppi neonazisti cileni e internazionali. Le sue teorie sono un tentativo di integrare le tradizioni induiste e quelle norrene, considerandole entrambe di provenienza ariano-iperborea.

Miguel Serrano, ambasciatore cileno in India, 1957 

Secondo Serrano, gli Ariani sono Iperborei, discendenti dai Divyas, gli uomini-dio che schiavizzarono tutte le altre razze, prima di stabilirsi nelle città sotterranee di Agartha e Shambala in seguito alla caduta di asteroidi sulla Terra che causarono lo sprofondamento di Atlantide e Lemuria. Alcuni uomini-dio peccarono, unendosi sessualmente con animali e col bestiale uomo di Neandertal; da queste unioni mostruose e perverse nacquero le altre "razze" odierne. Serrano postula una cospirazione globale che vede i Dyvias opposti alle forze oscure del Kali Yuga, dirette dal dio degli Ebrei, che considera il Demiurgo, il malvagio, creatore della materia. Il popolo cileno, e quindi lo stesso Serrano, discenderebbe dai popoli ariani dell'uomo di Cro Magnon e successivamente da troiani che emigrarono in Sudamerica. La scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo sarebbe parte di una cospirazione ebraica, per seguire le orme dei templari (per Serrano agenti segreti della vera gnosi iperborea) e il Sacro Graal, che rappresenterebbe una metafora del sangue puro degli ariani. Serrano sostiene che "Adolf Hitler ha resuscitato gli Dei, perché Lui stesso è un Dio. Un avatar di un dio, di Wotan-Vishnu". Egli collega le teorie dell'incarnazione divina di Hitler con quelle degli UFO nazisti, asserendo che Hitler è in realtà sopravvissuto alla fine della Seconda guerra mondiale, nascondendosi per alcuni anni in una base segreta in Antartide, presso la città sotterranea di Shambala. Ha poi deciso di trasferirsi prima su Venere e poi sul Sole Nero per preparare il suo ritorno che coinciderà con l'avvento del Quarto Reich: "Il Serpente Kundalini ha afferrato la coda, avendola trasformata in un cerchio, in un Vimana, un Disco Volante, che si alza come un Carro di Fuoco e porta al suo interno un intero equipaggio: la Caccia Selvaggia di Wotan, l'Orda Furiosa di Odino, gli Einherjar, l'Ultimo Battaglione del Führer, con il quale Kalki sconfiggerà il Demiurgo e i suoi eserciti". (Manuel Serrano, "Resurrection of the Hero") Tra i vari deliri di Serrano vi fu quello di considerare una serie di esponenti del fascismo internazionale come manifestazioni in chiave minore della divinità. Tra questi Mussolini, Oliveira Salazar, Codreanu, José Antonio Primo de Rivera, Leon Degrelle, Plinio Salgado in Brasile e Jorge González von Marées in Cile. Quanto a Savitri Devi, "ora risiede ad Asgard. Anche al di là di tutte queste cose lei era l'Alta Sacerdotessa Odinica dell'hitlerismo esoterico. Fu la prima a riconoscere l'emergere dell'Avatâra e la divinità di Hitler. Ha eretto un tempio in India per Adolf Hitler ed è diventata una sacerdotessa del culto della sua memoria. Ha mantenuto la fede, proteggendo la fiamma sacra, illustrando i suoi libri con l'influenza e l'ispirazione del Führer mentre viveva in India. Una fede destinata a prevalere e ad avere successo misticamente e magicamente in tutti i continenti e nei millenni futuri, se questa fiamma sacra, questa Fede, è custodita e brucia." (Manuel Serrano, "Resurrection of the Hero")

Le notizie sulla biografia e il pensiero di Savitri Devi sono tratte in gran parte dal libro di Nicholas Goodrick-Clarke, Hitler's Priestess: Savitri Devi, the Hindu-Aryan myth, and neo-Nazism, pubblicato nel 1998 da New York University Press. 

Roberto Gerbi (DrRestless)