Chi è la Belle Dame sans merci? 2
Chi è dunque questa donna, misteriosa, incantevole e spietata? Non tutti sono convinti che si tratti della Morte. La Belle Dame, dagli occhi selvaggi, è figlia di una fata e le fate, nel folclore di tutto il mondo, non sono sempre buone; cercano l'amore fra gli umani, ma ben presto lasciano l'amante solo e disperato, per sempre; quando danno il dono della creazione all'artista pretendono sottomissione assoluta e presto lo conducono alla follia o alla morte. Sono sue antenate, dal fascino mortale, le sirene: come loro infatti
[...] piegandosi verso di me lei mi cantava
un rapinoso canto di fata.

Dicksee Frank, La Belle Dame Sans Merci, part.
E le ninfe, delle acque e dei boschi, bellissime e crudeli, della crudeltà innocente del mondo selvatico: spesso rapiscono i giovani per possederli, o farli impazzire. E ancora Pandora,Circe, Calipso. Questa è una delle tante femme fatale, una idealizzazione ammaliante, con un substrato misogino, del femminile, che attira e respinge per la sua pericolosità, e che finisce per distruggere l'uomo che la segue. Un soggetto particolarmente amato dai pittori, che hanno enfatizzato la bellezza di lei e l'idillio, più che l'aspetto drammatico della vicenda.

John William Waterhouse, Ila e le Ninfe
Diversi i temi che, in pochi versi, riecheggiano nella lirica: il cavaliere delle fiabe che si perde nel bosco, l'eroe dell'epica cavalleresca, le leggende sulle fate della mitologia nordica.
L'avventura però non ha un lieto fine, se le fiabe lo hanno, non così i miti, quasi sempre privi della funzione consolatoria. Anche il titolo ha una nobile ascendenza: quella di un poema del XV secolo di Alain Chartier, un dialogo fra un innamorato e una bella sdegnosa.

Probabile rappresentazione di Alain Chartier da una copia del suo Livre de l'Espérance.png
Significativo, e simbolico, lo scenario stagionale: alla primavera corrisponde la fase della seduzione.
Incontrai in un bosco una dama:
splendida, figlia di una fata,
capelli lunghi, il passo leggero…
l'occhio, selvaggio.

Robert Anning Bell
Le feci una ghirlanda per corona,
e poi bracciali e un cinto profumato,
lei mi guardò come presa d'amore
dalla sua bocca uscì un dolce lamento.

Robert Anning Bell
La posi al passo sul mio destriero,
non vidi più nient'altro, quel giorno:
piegandosi verso di me lei mi cantava
un rapinoso canto di fata.

La Belle Dame Sans Merci (1905) | Rose O'Neill
E mi portò nella sua grotta fatata
e pianse, e sospirò con dolore:
e allora io le chiusi i suoi occhi selvaggi
con infiniti e infiniti baci.

Fonte Pinterest
E vidi pallidi re e principi, e guerrieri,
tutti erano pallidi di morte,gridavano:
"La belle dame sans merci, la dama
la dama bianca ti ha in sua balia".

Robert Anning Bell
E poi la desolazione mortale di un inverno che ha del tragico sortilegio.
[...] mi svegliai e mi trovai qui, ora.
sul fianco della gelida collina.
Ecco perché io sono in questo luogo,
e vado errando pallido e solo,
anche se è secco il canneto del lago,
e non sento un solo uccello cantare.

John Everett Millais, Ottobre gelido, 1870
Alla prossima per una singolare interpretazione della misteriosa, ammaliante dama senza pietà.
(continua) Gralli
