Chiamami come vuoi... 2

18.06.2025

Il 4 novembre 1918 si concludeva vittoriosamente per l'Italia la Prima guerra mondiale. Il generale Diaz, comandante supremo del Regio Esercito, lo annunciava trionfalmente in quello che è universalmente conosciuto come il Bollettino della Vittoria. 

Diaz non avrebbe mai potuto immaginare che la sua firma sul Bollettino della Vittoria avrebbe dato il nome a migliaia di nuovi italiani. "Firmato" fu interpretato come il nome del generale, nell'euforia di quei giorni, migliaia di italiani chiamarono così i loro figli. Gian Marco Griffi ha dato il nome di Firmato Lasagna a uno dei personaggi del suo romanzo "Ferrovie del Messico": 

 Ogni volta che la maestra pronunciava il suo nome, a scuola, scatenava l'ilarità dei suoi compagni. E quando Firmato, inconsapevole della ragione di quei ridolini, dichiarò con occhi f ieri e voce orgogliosa di portare il nome del più grande eroe italiano, il Generale Firmato Diaz, quelli risero ancora più forte. E quando infine rincasò in lacrime correndo verso le braccia protese della madre, lei gli ricordò il giorno del battesimo, col prevosto incollerito che si era rifiutato di battezzare l'infante col nome Firmato. Se volete lo battezzo Firmino, aveva detto, che c'è il santo. Firmato non l'ho mai sentito. Ma tre giorni dopo s'era trovato un san Firmato, martire a Messina e celebrato il cinque ottobre, e anche il prevosto si era dovuto piegare alla volontà dei genitori. 

 Nonostante il nome del santo messinese, oggi in Italia il nome Firmato è purtroppo del tutto scomparso, come è scomparso Monoscopio, nome dato nel momento di massimo culto per la televisione. Per accertarsene è sufficiente rivolgersi a Nomix, dove si trova la Mappa dei nomi italiani: 

  https://www.nomix.it/mappe-dei-nomi-italiani 

 In alternativa è possibile consultare il sito dell'ISTAT, che mette a disposizione il contatore dei nomi per anno di nascita, a partire dal 1999: 

 https://www.istat.it/dati/calcolatori/contanomi/ 

 Tornando ai nomi strani, riordinando i miei vecchi ritagli di giornale, è riemerso un articolo apparso sulla Cronaca di Torino del giornale La Stampa, il 16 settembre 1991:

Due giornalisti, Gianni Armand-Pilon e Giampiero Paviolo, lo pubblicarono dopo aver consultato le 333 pagine (forse non a caso esattamente la metà del fatidico numero del diavolo) del libro dell'anagrafe torinese. 

 Eroe, Pettoruta, Freddina, Panacea. Il grande libro dell'anagrafe ci racconta che quattro bambini torinesi si portano appresso questi nomi. Possiamo immaginarci il sopracciglio alzato del loro maestro, il primo giorno di scuola: «Ma davvero ti chiami Pettoruta?». E poi una più o meno lunga carriera scolastica con mille episodi simili, fino all'ingresso nel mondo del lavoro, al matrimonio, ai figli. Non conosciamo i cognomi e le età, che la legge e il rigore degli ufficiali di stato civile rendono segreti. Possiamo soltanto giocare di fantasia, spulciando un elenco di 15.942 voci: chissà se Athos, Portos e Aramis sono tre fratelli? E perché mai una torinese si chiama Primiera? Galeotto fu lo scopone? […] La storia corre davvero in fretta. Scomparsi i Garibaldi e i Firmato […], a ricordarci i primi anni del secolo restano 48 Adua. E poi Fiume, Piave, Trentino, Trieste e Gorizia. Il fascismo e le sue guerre hanno lasciato più d'un segno: Balilla, Patria, Folgore, Etiopia, Ciano, Vincere. Così come si incontrano testimonianze della resistenza politica (Aventino, Libertà), della liberazione militare (Alleato, Avvenire). Il sogno infranto del comunismo ha partorito tre Lenin e una Lenina, due Nikita e altrettanti Fidel. Poi è arrivata la perestrojka: sono già otto i Michail e cinque le Raissa. A proposito di sogni: forse il movimento anarchico ha ispirato Bomba e Caos, certamente Caffiero. Insieme alle ideologie, si modificano valori e modelli. Da Cabiria (primo film muto girato a Torino) alla diva Loren, da Alfieri e Ariosto a Calvino e Arpino. Arte e letteratura hanno ispirato più d'una coppia: l'elenco comprende Wagner, Amadeus, Giotto, i manzoniani Abbondio e Adelante. Anche la televisione non è senza peccato: ecco Rambo e Sue Ellen, Sandokan e Kabir (il nome dell'attore che impersonava l'eroe salgariano). Poteva mancare lo sport? Se qualche dubbio accompagna i Castigliano e i Socrates (campioni Rispettivamente del Grande Torino e del Brasile), non lascia dubbi l'unica Juventina nell'elenco. E quanti Omar (199 in tutto) sono figli dei dribbling di Sivori? In quelle 333 pagine non abbiamo trovato una sola Australia. Ma ci sono Asia e America, Africa ed Europea. Un bambino (o bambina?) si chiama Bruxelles, altri Berlino, Francoforte, Germania, Venezia, Aspromonte, Versilia e Sestriera. Altri ancora ve li sottoponiamo così come li abbiamo trovati: Gillette, Valchiria, Assegno, Alias, Altan, Edile, Ego, Tango, Lucciola, Fifetta, Celerino, Bronzo. La fantasia era l'unica soluzione di fronte a tanti figli e al problema di altrettanti nomi? Forse. Perché le famiglie erano davvero numerose, una volta. Novantuno i Quinto o Quintina, 48 i Settimo. C'è addirittura una Sedicina. E 18 mamme hanno accolto il nuovo nato giurando che non ne sarebbero venuti altri. «Lo chiameremo Ultimo» hanno imposto a rassegnati mariti. 

 Sempre agli anni Novanta appartengono i nomi della mia collezione personale, trovati sui giornali nazionali e locali e, nell'ultimo caso, su un manifesto mortuario: 

Massimo Porcu 
Dr. Amore Vero (farmacista)
Carretto Agricolo
Camisola Rosa
Capra Romana.
 Questa invece è una targa che ho fotografato a Pergola (PU): 

A mettere un freno alle fantasie onomastiche arrivò infine il D.P.R. 3 novembre 2000, n. 396, "Regolamento per la revisione e la semplificazione dell'ordinamento dello stato civile": 

Art. 34. (Limiti all'attribuzione del nome)
 1. È vietato imporre al bambino lo stesso nome del padre vivente, di un fratello o di una sorella viventi, un cognome come nome, nomi ridicoli o vergognosi.
 2. I nomi stranieri che sono imposti ai bambini aventi la cittadinanza italiana devono essere espressi in lettere dell'alfabeto italiano, con la estensione alle lettere: J, K, X, Y, W e, dove possibile, anche con i segni diacritici propri dell'alfabeto della lingua di origine del nome.
 3. Ai figli di cui non sono conosciuti i genitori non possono essere imposti nomi o cognomi che facciano intendere l'origine naturale, o cognomi di importanza storica o appartenenti a famiglie particolarmente conosciute nel luogo in cui l'atto di nascita è formato.
 4. Se il dichiarante intende dare al bambino un nome in violazione del divieto stabilito nel comma 1 o in violazione delle indicazioni del comma 2, l'ufficiale dello stato civile lo avverte del divieto, e, se il dichiarante persiste nella sua determinazione, riceve la dichiarazione, forma l'atto di nascita e, informandone il dichiarante, ne dà immediatamente notizia al procuratore della Repubblica ai fini del promovimento del giudizio di rettificazione.
 Art. 35. (Nome)
 1. Il nome imposto al bambino deve corrispondere al sesso e può essere costituito da un solo nome o da più nomi, anche separati, non superiori a tre. 

 Eppure, nomi curiosi non mancano neppure oggi, anche se quella attuale è una tendenza a scegliere un nome che suoni come unico, particolare, ricercato, rispetto alla media dei nomi in voga. Non importa che rientri o meno in un filone socialmente condiviso, come per esempio la devozione divistica o sportiva, poiché fuori dalla cerchia immediata delle conoscenze non sempre tale condivisione è avvertita. A essere rilevante è l'intenzione di avere un "Diego Armando" o una "Chanel" in famiglia, come in passato si poteva desiderare di crescere un medico o un avvocato. (Stefano Bartezzaghi, "Banalità. Luoghi comuni, social network, semiotica") 

 Senza giurare che tutti i nomi riportati siano veri, rimando a questi indirizzi internet:

https://www.soveratoweb.it/nomi_buffi.htm 

https://groups.google.com/g/it.arti.musica.strumenti.chitarra/c/qHFNL46ipuM?pli=1 

P.S. Attendo eventuali suggerimenti su altri nomi bizzarri; vi ringrazio in anticipo per la collaborazione… 

                                                                                                                                                         DrRestless (Roberto Gerbi)