Giardino dell'amore: nomenclatura 5

22.08.2025

E dopo la nomenclatura fallica, il nostro meticoloso sceicco si accinge a stilare quella vulvare.

Gustave Courbet, L'origine del mondo, 1866

Il catalogo è questo

El feurdj, la fessura.
El keuss, la vulva.
El kelmoun, la voluttuosa.
El ass, la primitiva.
El zerzour, la protetta.
El cheukk, la crepa.
Abu tertour, quella con la cresta.
Abu khochim, quella con il naso all'insù.
El gueun fond, l'istrice.
El sakouti, la taciturna.
El deukkak, quella che schiaccia.
El tseguil, l'insistente.
El taleb, la bramosa.
El hacen, la bellissima.
El neuffakh, quella che gonfia.
Abu djebaha, quella con una proiezione.
El ouasâ, la vasta.
El dride, la larga.
Abu beldum, la golosa.
El mokâur, la senza fondo.
Abu âungra, la gobba.
El rorbal, lo staccio.
El hezzaz, l'irrequieta.
El lezzaz, quella che vuole essere uno.
El moudd, l'accomodante.
El moudmn, quella che aiuta.
El meusboul, la lunga.
El molki, la duellatrice.
El harrab, la fuggitiva.
El sabeur, la rassegnata.
El moseuffah, la sbarrata.
El mezour, la profonda.
El âddad, quella che morde.
El meussas, quella che succhia.
El zeunbur, la vespa.
El harr, la calda.
El ladid, la deliziosa.


Come già visto per il corrispondente maschile, gli appellativi sono vivamente evocativi dell'aspetto e delle funzioni, e fantasiosi. Il nostro erudito, tuttavia, si sente in dovere di specificare meglio ogni termine dandone esauriente definizione.
Prima però inserisce una lunga parentesi sull'interpretazione dei sogni appoggiandosi sull'etimologia dei nomi degli oggetti sognati e, come di consueto, narra alcuni aneddoti, secondo la modalità stilistica tipica di Le mille e una notte che inserisce, fino alla vertigine, una storia dentro la storia. Chi fosse interessato potrà trovarle al rimando a pie' di pagina.

Concludo la mia parentesi specificando che le immagini qui riportate appartengono a diverse epoche e civiltà, non avendone trovate dell'età e della cultura del trattato.

 El keuss (la vulva). Questo è il nome che si dà all'organo di una donna giovane, molto carnosa e rotonda in ogni punto, con lunghe labbra, una grande fessura, bordi ben divisi, simmetrici e arrotondati; è morbida, seducente, perfetta in tutto e per tutto. Essa dà il massimo piacere ed è senza dubbio la migliore. Ci conceda Iddio il possesso di una simile vulva! Amen. E calda, stretta e asciutta, tanto che ti aspetteresti di vederne sprizzare scintille. La sua forma è graziosa, il suo odore è piacevole; la bianchezza del suo esterno fa contrasto con il rosso carminio del suo centro. Non c'è in essa alcuna imperfezione.

El tseguil (l'insistente). La vulva che non si stanca mai di prendere il membro. Questo potrebbe passare con lei cento notti di seguito e penetrarla cento volte per notte, ch'essa non sarebbe ancora soddisfatta. Con un simile organo femminile i ruoli sono scambiati: la vulva è cacciatore, il membro la preda. Per fortuna è una rarità ed esiste soltanto in un piccolo numero di donne, che sono selvaggiamente appassionate, ardenti, tutte fuoco.

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El dride (la larga). Viene chiamata così la vulva che è tanto larga quanto è lunga, vale a dire, è sviluppata tutta in tondo, da un lato all'altro, dal pube al perineo. la più bella da guardare. Come ha detto il poeta:

Essa ha lo splendido biancore di una fronte,
Simile alla luna è nelle sue dimensioni,
Il calore che irradia pare vampa di sole
E sembra che bruci il membro che l'accosta;
Questo non può penetrarla
Se non è prima inumidito con saliva
E l'odore che emette è pieno d'incanti!

Così viene chiamata anche la vagina della donna opulenta. Quando accavalla le cosce, la sua vulva spicca come la testa di un vitello. Nuda, essa sembra un saâ di grano posto tra le sue cosce e, quando la donna cammina, si evidenzia anche sotto le vesti per il movimento ondeggiante che compie a ogni passo. Possa Iddio, nella sua bontà e generosità, farci godere di una vagina simile! Essa è di tutte la più piacevole, celebrata e desiderata.

El molki (la duellatrice). Questa è la vulva che, quando vi entra il membro, effettua il movimento avanti e indietro, spingendosi su di esso per timore che si ritragga prima che arrivi il piacere. Non c'è altro godimento per essa che il colpo dato all'utero dal membro ed è per questo che proietta l'utero per stringere e succhiare la ghiandola del pene quando ha luogo l'eiaculazione. Certe vulve, pazze di desiderio e di libidine, sia perché sono così di natura, sia a causa di una lunga astinenza, si gettano sul membro che si accosta, aprendo la bocca come un infante affamato al quale la madre offre il seno. Allo stesso modo questa vulva avanza e si ritrae sul membro per portarlo di fronte all'utero, quasi temesse che, senza aiuto, non riuscirebbe a trovarlo.
La vulva e il membro sembrano così due abili duellanti. Ogni volta che uno di essi si lancia contro l'antagonista, quest'ultimo mette avanti lo scudo per parare il colpo e respingere l'assalto. Il membro rappresenta la spada e l'utero lo scudo. Quello che eiacula per primo è il vinto, mentre il più lento è il vincitore e, senza dubbio, è un bel combattimento! Io mi batterei così senza fermarmi fino al giorno della mia morte.
Come dice il poeta:

Ho mostrato loro l'effetto di uno spirito sottile
Tessendo come un ragno sempre all'opra.
Esse m'han detto: «Per quanto continuerai?»
Io ho risposto: «Fino alla morte».

Un progetto davvero originale quello di Gabrielle Lissot: 

MOVA, Museum Of Vulva Art

una galleria dedicata alla vulva alla maniera dei grandi artisti da Leonardo ai contemporanei.

https://www.picamemag.com/museum-of-vulva-art/

https://www.gabriellelissot.com/r%C3%A9alisations-3