I cantautori di una volta
Il vostro telegenico Tarlo non è un appassionato di Striscia la notizia e peraltro in generale di nessun programma delle reti Mediaset ma oggi deve fare una eccezione per parlarvi di un libro introvabile, anzi fuori legge! La vicenda inizia nel 2018, poco dopo che al noto cantautore Claudio Baglioni è stata affidata la direzione artistica e la conduzione dell'ancor più noto Festival d Sanremo. Non mancano le polemiche; molti si chiedono: come può un cantante essere imparziale in un concorso musicale? Chi però esprime le dichiarazioni che si possono eufemisticamente etichettare come meno lusinghiere è Antonio Ricci, l'ideatore di Striscia la notizia, che afferma sul Corriere della Sera:
Non lo reggo da sempre, da quando ero ragazzo. Baglioni era il cantante preferito dei fascisti, dei La Russa e Gasparri. In uno spettacolo dissi anche che gli avrei tirato una molotov. Ora se gli dai fuoco si sparge odore acre di plastica che semina diossina in tutto il Paese. Non penso sia uno disonesto… il botulino gli intoppa i ragionamenti nel cervello. Sono cresciuto nel '68, gli anni della protesta, di Tenco e Paoli, di Guccini e De André… poi arriva questa melensa creatura dalla maglietta fina che canta passerotto non andare via.
Anche sul Festival le dichiarazioni non sono morbide:
Il Festival ha perso l'aria torbida che aveva un tempo, è diventato uno spettacolo televisivo. Vent'anni fa quando inquadravano le prime file c'erano solo esponenti della criminalità organizzata, percepivi l'idea precisa di cosa poteva essere il carcere di San Vittore.

Le parole di Ricci fanno infuriare gli ammiratori di Claudio Baglioni, che raccolgono firme per una petizione che invita Ricci a chiedere scusa. Il 5 febbraio 2018, Ricci risponde sul sito di Striscia la Notizia:
Carissimi fan di Claudio Baglioni, avete fatto una petizione per chiedermi di rivolgere le mie scuse al grande poeta. Penso piuttosto che l'autore di un verso osceno come "accoccolati ad ascoltare il mare" debba chiedere lui perdono all'intera Italia, patria di santi, navigatori e poeti. Io proprio non ce la faccio ad accoccolarmi con voi, neppure con una pistola puntata alla tempia. Piuttosto la morte che l'accoccolamento.
Segue una querela per diffamazione a Ricci da parte di Baglioni ma il conduttore non demorde e, anzi, rincara:
La querela di Baglioni? È la riprova del 'piccolo grande amore' con cui ha affascinato tanto i fasci. Il Divino Claudio non accetta la critica e neppure il diritto di satira. Nonostante abbia migliaia di fan, voglio ribadire che 'accoccolati ad ascoltare il mare' per me è un verso cacofonicamente osceno, meritevole di essere radiato dall'Alta Cantautoreria Italiana. Confermo che, tra le canzoni che hanno come tema l'abbandono, per me 'Sabato pomeriggio' non rientra neppure nelle ultime posizioni. È una canzone ampollosa e barocca, lontana dalla non-retorica ad esempio di 'Ne me quitte pas'. Chi, sano di mente, può pensare di trattenere una fidanzatina cantandole 'passerotto non andare via'? Se io avessi detto 'passerotto' ad una ragazza, giustamente mi avrebbe spaccato la faccia. Non mi pento e confermo tutto quello che ho detto sulla melensa creatura che trasuda Baci Perugina da ogni poro, contestualizzato negli anni Settanta, gli anni di piombo. Per quanto riguarda le overdose da botox, dimostrerò scientificamente in tribunale che quando bacia la fidanzata ciuccia botulino.
Ricci è assolto in due processi dall'accusa di diffamazione e pare se la leghi al dito perché, a
partire dal 10 dicembre 2019, il Mago Casanova su Striscia la notizia inizia una serie di servizi
in cui accusa Baglioni di plagio nei confronti di scrittori più o meno famosi, da Kafka a Pasolini,
da Prévert a Lec, Wilde e molti altri.
Quando una rappresentante dei fan di Baglioni risponde che si tratta di semplici "prestiti
letterari", Ricci non fa che citare lo stesso Baglioni che in un'intervista a L'Unione Sarda del 15
settembre 1996, alla giornalista che gli chiedeva dell'ispirazione shakespeariana di Ron, in
Vorrei incontrarti fra cent'anni, aveva risposto bacchettando il collega: "Capita spesso di trarre
ispirazione da un poeta, certo poteva essere più attento e citare la fonte".
E arriviamo finalmente al nostro libro, Tutti poeti con Claudio. Dispensa essenziale per il
poeta moderno, che inizia a circolare in formato digitale, liberamente scaricabile dal sito di
Striscia la notizia.
Ad aprile 2022 le copie scaricate pare siano già centomila quando le Edizioni Zibaglione
pubblicano la versione cartacea
Il volume, una raccolta di citazioni di Claudio Baglioni, fa esplicito riferimento ai servizi del
Mago Casanova sui presunti plagi. Il cantante riesce ad ottenere il sequestro dell'opera per evitare che il reato di lesione della sua reputazione sia reiterato e denuncia nuovamente
Antonio Ricci, ed insieme a lui Ezio Greggio, Enzo Iacchetti, Antonio Montanari (questo è il vero
nome del Mago Casanova) e, in seguito, anche Gerry Scotti, per aver invitato il pubblico a
scaricare l'e-book incriminato.
Nel corso del sequestro, il GIP dà ragione a Baglioni perché quanto sostenuto dagli autori del libro e dal programma tv è in parte non veritiero, in parte frutto di manipolazione. Non vi è dubbio che accusare di plagio, nei termini indicati, un famosissimo cantante sia condotta idonea a lederne la reputazione. Inoltre, fa presente che alcuni degli autori citati erano deceduti da più di 70 anni, per cui non si poteva parlare di plagio, in quanto la protezione accordata dal diritto d'autore era cessata. Antonio Ricci dichiara al contrario:
Noi non abbiamo offeso nessuno. Abbiamo raccolto e verificato le segnalazioni di spettatori e fan pentiti. I giudici stabiliranno se siamo nei limiti della satira. Per me si tratta di una manovra intimidatoria di Baglioni nei confronti di una libera trasmissione.
La versione di Claudio Baglioni è affidata ad una intervista all'onnipresente Aldo Cazzullo
riportata sul Corriere della Sera.
Ricci sostiene che lei avrebbe copiato i testi da poeti illustri.
Ho scritto più di ventimila versi, rispetto ai venti passaggi citati. Ci saranno senz'altro echi di
frasi che mi hanno colpito. La creazione nasce anche dalla memoria e dalla rielaborazione. È
sempre stato così.
In attesa della sentenza e dell'eventuale dissequestro, il libro cartaceo è oggi pressoché introvabile. Il fortunato che ne possiede una copia può sperare nella condanna definitiva e lucrare sulla vendita.

Il vostro Tarlo vi offre qualche citazione, iniziando dall'esergo:
Questa pubblicazione intende, parzialmente, riparare alle amnesie del divino Claudio Baglioni. "Potrebbe esserci anche un giorno in cui io forse ruberò una cosa. Se arriva una frase, ma lo dirò esplicitamente, che è bella, che sta ìi, dirò questa mi è arrivata…" Claudio Baglioni, intervista a Famiglia Cristiana del 04.07.2013.
e proseguendo con qualcuno degli "echi di frasi":
Pier Paolo Pasolini, Una vita violenta (1959): Gli altri buttarono le cartelle sopra un montarozzo
dietro la scuola.
Claudio Baglioni, Uomini persi (1985): Le cartelle sui montarozzi di terra l'ultimo giorno di
scuola.
Cesare Pavese, Agonia (1943): I colori non piangono mai.
Claudio Baglioni, Isolina (1970): I colori non piangono mai.
Leo Longanesi, Parliamo dell'elefante (1983): Ora siamo in due, io con gli occhiali e io senza.
Claudio Baglioni, Opere e omissioni (1999): Io sono un vecchio ed uno spreco, io con gli
occhiali io senza.

Emily Dickinson, Lirica (1765): Che l'amore sia tutto, è tutto ciò che sappiamo dell'amore.
Claudio Baglioni, Bolero (1995): Che l'amore sia tutto è tutto ciò che noi sappiamo.
Jacques Prévert, Canzone (1967): Che giorno, è tutti i giorni.
Claudio Baglioni, E adesso pubblicità (1981): Ma che giorno è tutti i giorni.
E così per decine di citazioni: come non apprezzare da un lato la cultura poetica di Baglioni e dall'altro la perseveranza di Ricci, in un'epoca in cui l'intelligenza artificiale ancora non aiutava a cercare le "assonanze" tra i testi?
Dimenticavo, nella denuncia a Ricci è stato anche contestato l'accostamento di Claudio Baglioni a Lurch, il personaggio della Famiglia Addams, con una evidente allusione sarcastica alla circostanza che il cantante si sarebbe rifatto il volto grazie alla chirurgia estetica […] un attacco gratuito alla persona, dato il contesto complessivamente diffamatorio.

Dell'introvabile libro si parla in un libro che consiglio a tutti i curiosi: Il libro brutto dei libri brutti. L'autore è Auroro Borealo (alias di Francesco Roggero), il più grande collezionista italiano di libri brutti. Io lo considero, a suo modo, un genio perché ha trovato un modo eccentrico e divertente per sbarcare il lunario: da anni recensisce libri brutti su Instagram e, da un anno anche sul suo podcast, Libri Brutti. Da poco è uscito anche il libro:

P.S. Chi proprio non se la sente di far a meno della versione elettronica del libro Tutti poeti con Claudio. Dispensa essenziale per il poeta moderno, può provare a richiedermelo privatamente… Per il libro di Auroro Borealo potrà invece rivolgersi al libraio di fiducia.
[DrRestless (Roberto Gerbi)]