Il Natale di Poirot

27.11.2025

Anche il giallo è il colore del Natale

 A Natale impera lo spirito di buona volontà. Vecchi litigi vengono dimenticati, coloro che si trovano in disaccordo fanno la pace... Sia pure provvisoriamente le famiglie che sono state separate per tutto l'anno si raccolgono ancora una volta... In queste condizioni, amico mio, deve ammettere che i nervi possono venir sottoposti a dura prova.
Persone che non hanno alcuna voglia di essere amabili fanno uno sforzo per apparirlo... C'è in loro molta ipocrisia, a Natale, onorevole ipocrisia, senza dubbio, ipocrisia "pour le bon motif", ma sempre ipocrisia. E lo sforzo per essere buoni e amabili crea un malessere che può riuscire in definitiva pericoloso. Chiudete le valvole di sicurezza del vostro contegno e presto o tardi la caldaia scoppierà provocando un disastro.
Queste parole, disincantate e un po' ciniche sono di Hercule Poirot il celebre investigatore - testa a uovo e baffetti curatissimi, "celluline grigie" di straordinaria efficienza - nato dalla penna di Agatha Christie.

C'è poco da fare: il Natale, con tutto quello che comporta (riunioni di famiglia, scambi di doni intorno all'albero, cenoni luculliani, brindisi a mezzanotte, eccetera) è uno sfondo ideale per chi voglia scrivere un buon giallo. Il Natale è, per antonomasia, un'oasi di pace e di bontà, e quale occasione migliore, secondo la più rigorosa tradizione classica, per piazzarci un bel delitto, un atto crudele, drammatico, violento, che spicchi come un'orrenda macchia nel bel mezzo di quel candidissimo e immacolato sfondo? Altro che cancellare vecchi rancori con fraterni abbracci!
Occorre eliminarli, i rancori, ma con una ben assestata pugnalata nel costato o, meglio ancora, con un brindisi a base di champagne d'annata opportunamente allungato con un pizzico di cianuro. A Natale le occasioni per colpire non mancano di certo, le motivazioni psicologiche al delitto, Poirot ci insegna, vengono enormemente stimolate, ed ecco che il 25 dicembre (o qualche giorno prima o qualche giorno dopo, non importa) si tinge macabramente di rosso e diventa un punto fermo nella storia del romanzo giallo.

ll delitto non riposa mai, neppure durante la festività più intima e amata dell'anno. Cosa che puntualmente avviene, nello scenario più classico: campagna inglese, elegante ricca dimora, grande famiglia riunita all'insegna dello spirito natalizio, per festeggiare e accantonare contrasti e rivalità. Ma il fuoco cova sotto la cenere, e il dramma si compie: il tirannico patriarca Simon Lee, che ha voluto riunire figli e nipoti, viene trovato senza vita, non per cause naturali, in una camera chiusa. Gli ingredienti per un enigma appassionante ci sono tutti, e qui è d'uopo che io mi fermi: buona lettura!

Nota: Il testo in corsivo è un estatto dalla prefazione di Marco Polillo.

Eccolo il nostro puntiglioso, acuto, infallibile investigatore: presuntuosetto, eppure simpatico!

Gralli