Un Natale di Maigret

02.12.2025

Il delitto non riposa, o meglio festeggia il Natale a modo suo. Il commissario deve fare il suo dovere, anche a Natale! 

Edizione nostalgia

 Caro commissario, conosciamo la sua burbera bonomia (un ossimoro che ben La descrive), la sua rassicurante umanità. Ci è gradito il profumo del tabacco della sua pipa e ci è noto il suo apprezzamento per la buona cucina. Ci è stata presentata la gentile signora Maigret, che con dolce ironia la accoglie e la consola quando Lei torna a casa. Un ritratto completo, che fa di Lei un caro amico per un grandissimo numero di lettori in tutto il mondo. Volentieri La seguiamo in questa sua festiva inchiesta.

Sfogliando il libro

Non nevicava. A cinquant'anni suonati, era ridicolo provare delusione perché la mattina di Natale non c'è la neve, ma le persone di una certa età sono molto meno serie di quanto non si figurino i giovani.
Il cielo basso, di un color bianco sporco, sembrava gravare sui tetti. Boulevard Richard - Lenoir era completamente deserto, e la scritta «Magazzini Legal, Figli & C.», sopra la porta carraia dell'edificio di fronte, era di un nero come di lucido da scarpe. La M, Dio sa perché, aveva un'aria triste.Sentì di nuovo la moglie andare e venire dalla cucina, entrare in punta di piedi in sala da pranzo e continuare a muoversi con cautela, senza sospettare che lui era già in piedi davanti alla finestra. Guardando l'orologio sul comodino, Maigret si accorse che erano solo le otto e dieci.La sera precedente erano andati a teatro. Dopo lo spettacolo avrebbero voluto mangiare un boccone al ristorante, come fanno tutti, ma i tavoli erano prenotati ovunque per il cenone, perciò erano tornati a casa a piedi tenendosi a braccetto. E siccome erano rientrati poco prima di mezzanotte, non avevano dovuto aspettare granché per scambiarsi i regali.
Lui aveva ricevuto una pipa, come sempre. Lei la caffettiera elettrica ultimo modello che desiderava e, per rispettare la consuetudine, una dozzina di fazzoletti finemente ricamati.Maigret caricò con gesti automatici la pipa nuova. Dall'altro lato del boulevard alcuni edifici avevano le persiane, altri no. Erano poche le persone già in piedi a quell'ora. Qua e là si scorgeva qualche rara luce accesa, forse dove c'erano bambini che si erano alzati presto per correre a vedere i regali sotto l'albero di Natale.Per loro due si prospettava una placida mattinata nell'appartamento ovattato. Lui sarebbe rimasto in vestaglia fino a tardi, senza farsi la barba, e sarebbe andato in cucina a chiacchierare con la signora Maigret che preparava il pranzo.
Non era triste. Solo che il suo sogno – di cui continuava a non ricordarsi – gli aveva come acuito la sensibilità. Dopotutto, forse non era colpa del sogno, ma del Natale. Doveva essere prudente, misurare le parole con la stessa attenzione con cui la signora Maigret aveva calcolato i suoi movimenti per alzarsi dal letto, perché in giornate come quella sarebbe bastato un nonnulla a turbarla.
Sst! Meglio non pensarci. E non dire niente che inducesse a pensarci. Ed evitare di guardare in strada, dove di lì a poco i bambini avrebbero cominciato a sciamare mostrandosi l'un l'altro i giocattoli nuovi.
Nella maggior parte delle case, se non in tutte, c'erano bambini. Presto si sarebbero uditi rumori di stridule trombette, tamburi e pistole. Le femminucce dovevano essere già intente a cullare le loro bambole.
Una volta, qualche anno addietro, Maigret aveva proposto con aria indifferente: «Perché non approfittiamo del Natale per farci un viaggetto?».
«Ma per andare dove?» aveva risposto la moglie con inattaccabile buonsenso.
Per far visita a chi? Eccetto la sorella della signora Maigret, che abitava toppo lontano, non avevano familiari da andare a trovare. Stare in un albergo di una città sconosciuta, o in una locanda di campagna?
Sst! Era tempo di bere il caffè, dopo si sarebbe sentito meglio. Prima del caffè e della pipata mattutina era sempre un po' giù di corda.
Proprio mentre tendeva il braccio verso la maniglia, la porta si aprì senza rumore e apparve la signora Maigret con un vassoio in mano: guardò il letto vuoto, poi guardò lui, delusa, come sul punto di mettersi a piangere.
«Ti sei alzato!». Lei si era già lavata, pettinata, e indossava un grembiule chiaro.
«E io che ero così contenta di portarti la colazione a letto!».
Maigret aveva tentato mille volte di spiegarle, con tatto, che questo per lui non era un piacere, che lo metteva a disagio, che gli dava l'impressione di essere malato o invalido, ma per lei la colazione a letto restava l'ideale della domenica e dei giorni di festa.
«Non vuoi tornare a letto?». No! Non se la sentiva.
«Andiamo di là, allora... Buon Natale!». «Buon Natale!... Mi perdoni?».
Erano in sala da pranzo, con il vassoio d'argento in un angolo del tavolo, la tazza di caffè fumante, i croissant dorati avvolti in un tovagliolo.

Un'edizione più recente

BUONA VISIONE!

                                                                                                                        Gralli