Altri naufragi: da Melville a Benni (un ricordo)

12.09.2025

Moby Dick non si recensisce.
Non si racconta.
Si può solo navigare.
È un viaggio per mare che
ti porta in altri viaggi per mare.
Non c'è un porto di partenza.

Cominciamo da quello d'arrivo.

PROLOGO

Il 15 giugno del 1906 la nave "Loong", che portava una spedizione scientifica alle isole Juan Fernandez, si trovò a doppiare Capo Horn durante una tempesta senza precedenti. In quelle ore terribili più di trenta navi scomparvero tra le onde. I pochi sopravvissuti parlarono di "cielo nero come l'inchiostro" in cui i fulmini erano "così fitti da disegnare una ragnatela infuocata". La pioggia cadeva "con il fragore di una battaglia" e si videro onde alte quaranta metri tanto che tra i marinai "nessuno più capiva se il mare stava sopra o sotto il cielo".
Anche la "Loong", stritolata dalla bufera, colò a picco. Unici superstiti i professori Achilles Kunbertus e Stephen Lupus, dell'Università di Edimburgo. I due riuscirono ad aggrapparsi a una grossa scrivania di noce che resse alle ondate e restò a galla finché il peggio non fu passato. Navigando su questa scrivania, remando con le righe da disegno, mangiando solo gomma da matita e bevendo acqua piovana raccolta con la carta assorbente, gli scienziati resistettero per tre settimane in mare aperto. La mattina del ventunesimo giorno (come si legge nel diario che i due, seduti alla scrivania galleggiante, compilavano ogni sera) videro "una striscia di terra bianca, circondata da vapori e da un mare di un verde incredibile". Poche ore dopo la raggiunsero: "Un'isola," dice il diario, "così bella che sembrava uscita dal depliant di una pubblicità di Dio." Fu battezzata Stranalandia poiché svelò subito agli studiosi stupiti le piante e gli animali più favolosi che avessero mai visto.

Barcarola

Siedi vicino a me
in questo ristorante
dove le onde del mare
con la burrasca
quasi sembrano entrare

Il cameriere ci dice
con tono invitante
che se vogliamo ordinare
oggi il pesce è fresco
in maniera speciale

E c'è caduto sul piatto
un branco* di triglie
e anche un pezzo di nave
e altre meraviglie

L'onda che si ritira
porta via le posate
lasciando sul nostro tavolo
polipi** e orate

Resta vicino a me
in questo ristorante
dove è già entrato il mare
no, non scappare
continua a mangiare
mentre galleggia la gente
e un maître diligente
con il - salvagente
continua a versare
champagne.

*Si dice banco, vabbe' ti perdoniamo Stefano.
**Si dice polpi        "       "          "                 "

Autore Paolo Conte

Gralli