Le Relazioni Pericolose: quarta figura, l'Erotismo

13.10.2025

Questo non è un romanzo d'amore, se non per fuggevoli, anche se non trascurabili, accenni; non solo, si potrebbe anche dire, parafrasando Magritte, che ceci n'est pas un roman érotique. Non erotico, erotistico, piuttosto.
Comunemente i due termini, il secondo di uso più raro, sono considerati sinonimi; entrambi fanno riferimento a contenuti sensuali e sessuali, alla passione amorosa carnale.
Ma qui la distinzione non è dovuta ad acribia lessicale, piuttosto alla ricerca di uno strumento semantico preciso, che consenta una corretta interpretazione dei comportamenti e della psicologia dei personaggi principali: il Visconte e la Marchesa. Costei, nell'affidare a Valmont l'incarico di sedurre la promessa sposa, vergine, di un suo vecchio amante, scrive:

Sarà insomma una bravata in più da mettere nelle vostre memorie [...]

Nell'edizione italiana Garzanti c'è questa nota.

Queste parole bravata, bravaccio che fortunatamente la buona società comincia a non usar più, erano molto in voga all'epoca in cui queste lettere furono scritte.

L'edizione Feltrinelli invece usa il termine mascalzonata, e la nota recita:

Le parole mascalzone e mascalzonata, di cui fortunatamente la buona società comincia a disfarsi, erano molto usate nel periodo in cui sono state scritte queste lettere. [Secondo Saint - Simon, il duca d'Orléans era abituato a chiamare i suoi compagni "ses roués" , "i suoi mascalzoni", N.d.C.]

La voce originale è rouerie. Nell'edizione francese in mio possesso non ci sono note.

È evidente che l'impresa ha un contenuto sessuale, per il quale si addice il temine eroticistico, ma non erotico, il cui significato sarà precisato a breve. La Marchesa è la mandante di uno stupro, non di una seduzione; il suo eroto-sicario non deve agire sotto l'impulso del desiderio per la ragazza, godrà del suo piacere, sì, ma come effetto collaterale, per così dire. A tali imprese Valmont non è nuovo, aggiungerà una decorazione al suo medagliere. Si tratta di sport, in taluni casi di prodezza militare, ma non di erotismo.
E infatti, come si è visto, Valmont in un primo momento rifiuta, con una certa sufficienza, l'incarico.
Troppo facile, chiunque riuscirebbe a conquistare una ragazzina ingenua - ma sicuramente curiosa delle cose d'amore - che gli si concederebbe senza troppa esitazione; a lui si addicono ben altre imprese.
E invero, come racconta nella sua risposta, è impegnato in un cimento ben più impegnativo: l'assedio ad una "fortezza" protetta dalle alte mura della virtù e della devozione religiosa: la pia, e moglie fedele, Madame de Tourvel. Secondo le sue stesse parole:

Il suo successo mi assicura altrettanta gloria che piacere.

Questa è un'impresa degna di un performer, secondo il linguaggio dell'ippica, che ha una reputazione da difendere. Sì perché queste sono esibizioni che avvengono sulla pista della buona società, avida di simili spettacoli da commentare nei salotti.

Franz Von Bayros, illustrazione erotica da 'Tales from the Dressing Table', primi anni del 1900 

Da Eros, come figura mitologica e concetto, si dipartono i due termini, erotismo ed eroticismo la cui accezione diversa consente di analizzare con maggior precisione i passi dei personaggi che danzano nella quadriglia utilizzata come metafora per questo romanzo.
Su di esso sono stati versati, come si dice, fiumi di inchiostro: variazioni del mito, interpretazioni letterarie e filosofiche, poesia e musica, arti figurative. In questa sede si deve necessariamente semplificare, cercando però di non perdere l'essenza del fenomeno.


Auguste Rodin, Il Bacio,  

Il concetto di Eros è quanto di più profondo e ammaliante abbia prodotto la cultura greca, che già molti secoli fa aveva intuito attraverso il mito e la filosofia, tutto l'abisso e le vette di cui sono costituiti il pensiero e le emozioni umane, L'Eros racchiude in sé lo slancio vitalistico del corpo proteso verso la sopravvivenza, che trascende l'individuo e ne perpetua la specie, attraverso il piacere condiviso con l'oggetto del desiderio, che diventa un valore in sé negli esseri umani, al di là di ogni fine riproduttivo e con buona pace, ci auguriamo di ogni religione.

Antonio Canova, Amore e Psiche

Ma non meno esaltante ed estatico è lo slancio del desiderio intellettuale che spinge alla conoscenza, a trascendere il limite dello spazio e del tempo, a penetrare i segreti della materia, a creare oggetti simbolici con l'arte e con leggi di comportamento etico, di libera scelta, realizzando i prodotti della cultura che vince la morte. Solo una creatura consapevole, di sé e della propria morte poteva concepire l'Eros.
L'Eros è presente anche nel mito edenico, nel desiderio di assaggiare il frutto della conoscenza, che tuttavia si paga con la fatica e col dolore, perché Eros è anche tormento. Una forza irresistibile, incontenibile, perpetuamente insoddisfatta e inquieta, quale che sia il suo obiettivo.

Adamo ed Eva,Tintoretto

L'erotismo inteso nella sua accezione di attrazione sessuale, quale che ne sia l'oggetto o la composizione dei soggetti, coppia o altro, ha la sua nobiltà, anche laddove il suo scopo sia "solo" la ricerca del piacere, l'estasi condivisa nello scambio reciproco e paritario; è gioia e benessere.

L'eroticismo invece è prevaricazione, affermazione di sè, esercizio del proprio potere sull'altra persona, o su un gruppo, si pensi agli stupri di guerra; le sue vittime sono quasi sempre, ma non solo, le donne.
Se nell'erotismo ciò che conta è il raggiungimento del piacere sublime, nell'eroticismo è la quantità delle vittime - l'esempio più noto è il "catalogo" di Don Giovanni sciorinato da Leporello - che una volta conquistate vengono respinte e disprezzate.

Tornando a Valmont, il suo progetto di conquista è in parte come i tanti che ha portato a compimento, ma un tarlo si sta insinuando nella sua arrogante sicurezza, è lui stesso a dirlo scrivendo alla Marchesa. La bellezza e le doti interiori della donna che vuol far sua lo hanno conquistato; in un momento di sincera lucidità, scrive:

Allora siamo sinceri: nei nostri intrighi amorosi così freddi e fatui, ciò che chiamiamo felicità è appena piacere. Volete che ve lo dica? Credevo che il mio cuore si fosse inaridito, e trovando in me solo sensualità, mi lamentavo di una vecchiaia prematura. M.me de Tourvel mi ha reso le incantevoli illusioni della giovinezza. Accanto a lei non ho più bisogno di godere per essere felice.

Questo è molto pericoloso.

Eccomi dunque da quattro giorni in preda a una violenta passione. Conoscete come siano intensi i miei desideri quando aspiro a qualcosa, come scavalchi ogni ostacolo, ma ciò che non sapete è come la solitudine acuisca la smania del desiderio. Non ho che un'idea, ci penso di giorno e la sogno di notte. Ho urgente bisogno di avere questa donna per salvarmi dal ridicolo di esserne innamorato. Infatti dove non porta un desiderio contrastato? 

Come finirà? Non si deve dire, gli aspiranti lettori lo scopriranno da sé.
Finora abbiamo seguito i passi del Visconte, ma che sta succedendo alla virtuosa M.me de Tourvel? 
(continua)

Citazioni dalla lettera IV    Immagini dal film Le relazioni pericolose di 

Qui gli articoli precedenti

https://www.bibliosalotto.it/l/le-relazioni-pericolose-il-via-alle-danze/

https://www.bibliosalotto.it/l/le-relazioni-pericolose-prima-figura-la-complicita/

https://www.bibliosalotto.it/l/le-relazioni-pericolose-seconda-figura-la-vendetta/

https://www.bibliosalotto.it/l/le-relazioni-pericolose-terza-figura-la-seduzione/

https://www.bibliosalotto.it/l/le-relazioni-pericolose-ancora-la-seduzione/

                                                                                                                                Gralli