Le Relazioni Pericolose, seconda figura: la Vendetta

La Marchesa di Merteuil al Visconte di Valmont
al castello di...
Ritornate, mio caro Visconte, ritornate: si può sapere cosa fate, che cosa potete fare in casa di una vecchia zia che ormai vi ha già lasciato tutti i suoi beni? Partite subito; ho bisogno di voi. Mi è venuta un'idea brillantissima e desidero ardentemente che siate voi a realizzarla. Queste poche parole dovrebbero bastare; e, troppo onorato della mia scelta, dovreste correre a prendere i miei ordini in ginocchio: ma voi abusate della mia bontà anche da quando non ne usate più; e nell'alternativa tra un odio eterno e un'eccessiva indulgenza, la vostra fortuna vuole che la mia bontà prevalga. Voglio dunque informarvi dettagliatamente dei miei progetti: ma dovete giurarmi che, da fedele cavaliere, non vi imbarcherete in nessun'altra avventura prima di aver condotto a termine questa, degna di un eroe: servirete l'amore e la vendetta. Sarà insomma una bravata in più da mettere nelle vostre memorie: sì, nelle vostre memorie, perché io voglio che vengano stampate un giorno; mi incarico io di scriverle. Ma lasciamo stare tutto questo e torniamo a ciò che mi interessa.

Una lettera in perfetto stile galante, d'altra parte siamo nella civiltà della conversazione. Sarà proprio così?
M.me de Volanges sposa la figlia: è ancora un segreto, ma me lo ha confidato ieri. E chi credete abbia scelto per genero? il Conte di Gercourt. Chi avrebbe mai detto che sarei diventata cugina di Gercourt?

Madame de Volanges, la Marchesa e, in secondo piano la piccola Cecile, appena uscita dal collegio. Solo una notizia mondana? Leggiamo avante.
Sono furibonda!... Ebbene, non indovinate ancora? Oh, come siete tardo! Gli avete dunque perdonato l'avventura con la moglie dell'Intendente? E io non ho ben più ragioni per lamentarmi di lui, mostro che non siete altro? Ma io non mi agito, e la speranza di vendicarmi rasserena il mio cuore.
Qui bisogna ricorrere alla nota, e notare l'abilità del narratore che conferisce verosimiglianza alla missiva.
I due corrispondenti sanno di cosa si tratta, non hanno bisogno di essere espliciti. Il curatore delle lettere però, doverosamente, informa il lettore e, guarda caso, ecco un'altra quadriglia, con il regolamentare Changez la femme. Vediamo i passi di danza: Gercourt è l'amante della Marchesa, Valmont quello della moglie dell'Intendente. Una giravolta e Gercourt lascia la Marchesa per la moglie dell'Intendente (il marito non compare), che naturalmente lascia Valmont, i due abbandonati proseguono la danza insieme, almeno per un po'. Quindi le coppie, all'insegna della combinatoria.
Due, svanite:
1) Marchesa/Gericourt 2) Moglie dell'Intendente/Valmont.
Due, nuove:
3) Moglie dell'Intendente /Gericourt 4) Marchesa/Valmont.
Il changez la femme, vorticoso e incessante, sarà uno dei motivi conduttori di tutto il romanzo.

Sarete stato infastidito anche voi, come me del resto, centinaia di volte dall'importanza che Gercourt attribuisce alla donna che lo sposerà e dalla sciocca presunzione che gli fa credere che lui eviterà un inevitabile destino.
Beffarda e allusiva affermazione, l'inevitabile destino diremmo oggi, noi che abbiamo una conversazione meno raffinata, sono le corna.
Conoscete le sue ridicole idee sull'educazione dei collegi, e il suo pregiudizio ancor più ridicolo a favore della riservatezza delle bionde. Infatti sarei pronta a scommettere che malgrado i sessantamila franchi di rendita della piccola Volanges, non avrebbe mai fatto questo matrimonio, se lei fosse stata bruna o non fosse stata in collegio. Facciamogli allora vedere che non è che un imbecille: lo sarà senz'altro un giorno, non è questo che mi preoccupa: ma divertente sarebbe che cominciasse da lì. Come ce la spasseremmo l'indomani sentendolo vantarsi! Perché si vanterà: e se mai riuscirete a svezzare la ragazzina, dovremmo essere ben sfortunati se Gercourt non diventerà, come tanti, la favola di Parigi.

Per non diventare un cocu magnifique Gercourt ha scelto una collegiale appena uscita dal convento, bionda, sarà per questo che si dice che gli uomini preferiscono le bionde?
La marchesa vuole colpirlo là dov'è il suo debole.
Tra l'altro, l'eroina di questo nuovo romanzo merita tutte le vostre attenzioni; è adorabile, ha solo quindici anni ed è un bottoncino di rosa, un po' goffa in verità, ma niente affatto smorfiosa. Ma questo a voi uomini non fa paura; inoltre ha un certo modo languido di guardare che promette davvero molto. Aggiungete che sono io a raccomandarvela, non avete che da ringraziarmi e obbedire.

La vergine da sacrificare per la vendetta della Marchesa, strumento la libidine del Visconte di Valmont. Una ragazzina di soli quindici anni, domandiamoci però: è più morale darla in proprietà ad un uomo, dissoluto, molto più anziano, che pretende da lei la virtù? Erano gli usi del tempo.
Il matrimonio non era il coronamento di un amore, neppure un sacramento, ma un contratto di compravendita, la merce la sposa.
Riceverete questa lettera domattina. Esigo che domani sera alle sette siate qui da me. Non riceverò nessuno prima delle otto, nemmeno il Cavaliere in carica. Non ha abbastanza cervello per una questione così delicata. Vedete che l'amore non mi acceca; alle otto sarete libero e tornerete alle dieci a pranzo dove troverete quel grazioso gingillo perché la madre e la figlia pranzeranno da me. Addio, è mezzogiorno passato, presto non mi occuperò più di voi.
Parigi, 4 agosto 17...
Immagini tratte dal film Le relazioni pericolose (Dangerous Liaisons) del 1988, diretto da Stephen Frears.
Se fosse una musica la lettera della Marchesa sarebbe questa.