Te piace o libbro? No, nun me piace o libbro

Il lettore fiducioso è un lettore ingannato al quale si è fatto credere, da fonti autorevoli, pervasive e insistenti, che il libro appena premiato o da poco uscito, è un capolavoro. Se ne esaltano solo i pregi, non è critica letteraria, è pubblicità. È un vero e proprio lavaggio del cervello, e sappiamo quanto la propaganda, ben orchestrata, sappia manipolare le masse; nei casi estremi, è stata capace di condurle all'esaltazione della dittatura, alla follia autodistruttiva della guerra, all'odio razziale e a quello religioso. Ciò che accomuna ogni tipo di propaganda, al di là della gravità delle situazioni, è il lavoro capillare, martellante, ipnotico, della macchina della persuasione in cui nulla è lasciato al caso.

Il lettore malfidato, invece, non si fida di nessuno, neppure dei più illustri giornalisti; sprezza i premi e fa le pulci al testo con fastidiosa acribìa, trova errori e difetti anche nella più sublime prosa per questo sfoga la sua bile in ripetuti commenti velenosi, se ne sta fuori dallo stagno a gracidare con qualche stonato batrace, mentre le belle canore ranocchiette intonano le loro lodi al capolavoro. Il lettore malfidato è solo, o in sparuta compagnia, e mal visto, quando non addirittura sottoposto ad un autentico linciaggio morale, se si trova in un gruppo di lettura o in un social.

I lettori fiduciosi invece sanno di essere dalla parte "giusta", in virtù del loro numero e dell'approvazione delle "autorità" competenti, il successo del libro è anche il loro e, di conseguenza, l'affronto della stroncatura è un'offesa grave alla loro persona, mette in crisi tutto il mondo dei loro valori, minaccia la loro credibilità, fa vacillare le loro certezze.
Per stroncare ci vogliono autonomia di pensiero, coraggio e capacità analitiche e argomentative, doti inutili al lettore fiducioso al quale sono sufficienti generici, superficiali, commenti laudativi, che non sondano le caratteristiche del libro, e potrebbero andar bene per qualunque testo.

Infine lo stile. Quello del lettore fiducioso è retorico, fa leva sul luogo comune, sui sentimenti e le emozioni, è sintatticamente semplice e limitato nel lessico. Quello del lettore malfidato usa effetti retorici e cura lessicale come veicoli delle bordate ironiche e delle invettive. È evidente che ciò irrita sommamente il lettore fiducioso che, incapace di reagire con stesso tono, sentendosi chiamato in causa - anche se la stroncatura del libro amato non è ad personam - sceglie la linea difensiva vittimistica, generica, invocando la mancanza di rispetto, insultando talvolta, ma mai facendo riferimento al testo.
Gralli